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Nella famiglia di Massimiliano Roberti, primi anni 60 del secolo scorso, si parla ancora di Seconda guerra mondiale, di fascismo, di partigiani. È una famiglia povera, d'una povertà aggravata dalla malattia degenerativa del papà, che ha l'orgoglio e il coraggio di lanciare Massimiliano al liceo. Qua comincia la vera vita del protagonista del romanzo. Vuole riscattare i più deboli, guida le lotte studentesche, poi quelle di quartiere, diventa consigliere e assessore comunale. Vuole riscattare se stesso: si diploma, si laurea, diventa direttore Risorse Umane nella Montedison. È di innamoramento facile: si sposa con Laura, dopo sette mesi si separa; si fidanza con Miriana, poi con Monica; sposa Miriana che è rimasta in stato interessante in un breve ritorno di fiamma, quando è ancora innamorato di Monica; il rapporto con Miriana naufraga e inaugura una relazione con Marina, affascinante e tormentata collega di lavoro. Vive con intenso amore la paternità del figlio Roberto. Arriva l'anno 2000 con una proposta di lavoro che travolgerà i suoi confini.